A proposito del rapporto fra queste costellazioni e gli dei malvagi, e' interessante osservare come anche in oriente esista ai giorni nostri una antichissima popolazione di etnia curda di derivazione Assiro-persiana, gli Iezediani o Iezidi (Yezidi), Yildiz per i turchi, abitanti la regione Caucasica in Asia Minore. La loro religione e' una particolare corrente Zoroastriana adoratrice del dio Melek Kieht (il re Kicht), o Sceitan (Satana), considerato il Demiurgo. Il centro principale di quei credenti e' il distretto montuoso del Singiar, all'ovest di Mossul e delle celebri rovine di Ninive. Gli Iezidi hanno un gran rispetto per il fuoco, ma non gli rendono un culto particolare; hanno in avversione il colore bianco, praticano frequenti abluzioni e compiono le cerimonie sacre rivolti verso il Sole levante o verso la Stella Polare [19, 20]. Un'antica leggenda celtica sulla Tavola Rotonda di re
Artu' (o Arturo) associava il re al Grande Carro e all'Orsa Maggiore.
Il nome Arturo deriva dal gallese Arth = Orso e Uthyr
= Luminoso. La costellazione, descrivendo visibilmente un cerchio nella
regione polare del cielo, potrebbe rappresentare la vera origine della
famosa Tavola Rotonda del figlio di Pendragon. Per questo, ancora
nel secolo scorso in Galles, in Cornovaglia e in Inghilterra questa costellazione
era chiamata Arthur's Wain, il carro di Arturo. |
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Le stelle Merak e Dubhe puntano in direzione della Stella Polare e per questo vengono chiamate Puntatori o i Cani di Punta; occorre tracciare una immaginaria linea che unisca queste due stelle e prolungarla dal lato della piu' brillante (Dubhe). Riportando per cinque volte la distanza tra le due stelle su questa retta, raggiungiamo alla Stella Polare. Osservando la stella polare guardiamo quasi esattamente verso il Nord geografico e avremo quindi alle nostre spalle il Sud, la mano sinistra ad Ovest (tramonto), la mano destra ad Est (alba). Se la nostra osservazione si prolunga noteremo che tutto il cielo ruota lentamente in senso antiorario attorno a questa stella e compie un giro completo in circa 24 ore (precisamente 23h 56' 56 '' per la rotazione della terra). Quindi con un poco di pratica, dall'osservazione delle costellazioni dell'Orsa si puo' al tempo stesso valutare la stagione dell'anno, e per i piu' competenti il mese, e l'ora notturna di osservazione. |
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